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Red Bull, una fabbrica di record

Altro che ali. In realtà per Red Bull essere vicino a Felix Baumgartner nell’impresa di domenica scorsa che ha proiettato il parà austriaco nel Guinness dei Primati e nella storia è stato solo uno dei tanti capitoli di una storia legata allo sport che va avanti da almeno una quindicina d’anni con successi continui, calci a parte.

Perché sarà anche vero come ha riportato la stampa specializzata che per l’impresa sono stati investiti 50 milioni di euro (ampiamente rientrati comunque con i diritti televisivi e con la pubblicità diretta che si è fatta l’azienda), ma in fondo sono quasi bruscolini per Dietrich Mateschitz, il guru della bevanda energetica più utilizzata al mondo. E’ nei primi 200 tra i più ricchi al mondo e ha una gran de passione per lo sport, soprattutto quando si parla di adrenalina e velocità pura. In pista come fuori, con investimenti che solo nel 2011 hanno raggiunto la cifra di 1,4 miliardi di euro per le sponsorizzazioni di eventi e team.

La Formula 1, certo, con due mondiali di fila e un terzo che potrebbe arrivare, soprattutto con investimenti che sono di gran lunga inferiori a quelli della Ferrari. E poi c’è la Toro Rosso, molto più di una succursale, ma ci sono anche i due GP di Laguna Seca e Indianapolis (il primo solo per la MotoGp) dei quali Red Bull è main sponsor. E ancora un nome che compare sulla Citroen e sulle tute di Dsebastien Loeb, nove volte campione del mondo rally, oltre alla proprietà del circuito A1 Ring in Austria, che è stato anche teatro di gare mondiali.

Poi ci sono gli sport invernali, con testimonial come Lindsay Vonn che nonostante sia statunitense è praticamente austriaca acquisita visto che si allena più lì che nel suo Paese, o ancora LucAkphand, un passato da fenomeno nella discesa e oggi nei motori. L’azienda spazia senza problemi dalla Bmx allo skateoard, dalle moto da enduro alla mountain bike senza dimenticare i tuffi dalle grandi altezze. Senza dimenticare il calcio, con il Salisburgo che si gioca lo scudetto in Austria, ma anche la squadra professionistica di New York che gioca nella Mls.

Spesso in passato Mateschitz è stato accostato anche a club italiani, prima alla Roma e poi al Torino, senza mai in realtà manifestare interesse vero. La verità è che gli piace troppo diversificare, nella nostra serie A si annoierebbe assai.

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